Motori a Scoppio vs Motori Elettrici: Il Duello della CO2 (Con Colpi Bassi)

🌍💡 Motore termico vs motore elettrico: chi è davvero più sostenibile? 🚗⚡ Produzione 🚜, utilizzo 🌱 e smaltimento ♻️: il confronto tra le due tecnologie non è così semplice come sembra. L'elettrico riduce le emissioni nel lungo termine, ma ...

Motori a Scoppio vs Motori Elettrici: Il Duello della CO2 (Con Colpi Bassi)
Photo by CHUTTERSNAP / Unsplash

Se il dibattito sull'inquinamento automobilistico fosse una partita di boxe, avremmo da un lato il vecchio pugile esperto ma un po’ arrugginito: il motore a combustione interna, alimentato da benzina e diesel. Dall'altro lato del ring, il giovane atleta promettente, muscoloso e silenzioso: il motore elettrico, con la sua batteria al litio. Ma chi è veramente il "salvatore" del pianeta? E soprattutto, chi emette più CO2 lungo tutto il ciclo di vita? Un confronto ironico, ma basato sui numeri, ci aiuterà a capirlo.


Round 1: La produzione della batteria al litio (KO tecnico)

Il motore termico guarda il suo avversario con un ghigno sornione. "Caro elettrico," dice, "prima di giudicarmi, pensa alla tua infanzia!". Qui non si parla di fiabe, ma di miniere di litio. La produzione di una batteria al litio da 70 kWh (come quella di una Tesla Model 3) genera tra 6 e 12 tonnellate di CO2. Questo dipende da dove viene prodotta: se la fabbrica è in Cina o in Polonia, dove domina il carbone, le emissioni schizzano. E poi c’è il litio, il cobalto e il nichel, estratti con metodi che devastano gli ecosistemi e prosciugano risorse idriche in Paesi come Cile e Argentina.

Nel frattempo, il motore termico si limita a fare spallucce: il suo processo di produzione è più semplice, con emissioni medie di circa 7 tonnellate di CO2 per l’intera auto. Certo, non è un santo, ma almeno non ha bisogno di scavare fino al centro della Terra per una batteria.


Round 2: L'uso quotidiano (il riscatto dell’elettrico)

Ecco dove il motore elettrico si riprende e sfodera i suoi colpi migliori: zero emissioni allo scarico. Mentre l’auto a benzina o diesel spruzza una media di 2,3 kg di CO2 per litro di carburante, l’elettrico si limita a rubare energia dalla rete, che in Europa è sempre più verde (grazie al mix crescente di fonti rinnovabili). Ma attenzione: se vivi in un Paese dove il carbone domina ancora, come la Polonia o certe aree della Cina, ogni chilometro percorso dall’auto elettrica è alimentato da una centrale a carbone. Risultato? La CO2 indiretta può arrivare a 200 g/km, non molto lontano da un'auto termica moderna.

In media, però, con un mix europeo ragionevole, un’auto elettrica emette circa 50-70 g di CO2 per km, contro i 120-150 g/km di un’auto termica. Nel lungo periodo, quindi, l’elettrico vince ai punti.


Round 3: Lo smaltimento della batteria (la vendetta del termico)

"Ah, ma vogliamo parlare della pensione, caro elettrico?" Il motore termico si diverte a ricordare che, dopo 10 anni di onorato servizio, le sue emissioni finiscono qui. L’auto viene rottamata, i metalli riciclati, e tanti saluti. Per l’elettrico, invece, la storia è più complicata. Le batterie al litio non muoiono mai davvero: devono essere smaltite o riciclate, un processo costoso e complesso che genera ulteriori emissioni.

Attualmente, meno del 5% delle batterie al litio viene riciclato a livello globale, e il resto finisce in discariche o viene esportato (spesso illegalmente) nei Paesi in via di sviluppo. Inoltre, il processo di riciclo richiede energia e chimici, aggiungendo altri 2-3 tonnellate di CO2 al bilancio finale.


Round 4: L'impatto planetario (un pareggio amaro)

Infine, c’è il tema dell’impatto ambientale complessivo. La produzione di combustibili fossili provoca deforestazione, inquinamento di falde acquifere e disastri ecologici (vedi Deepwater Horizon). Ma nemmeno il litio si salva: estrarre una tonnellata di litio richiede 500.000 litri d’acqua, prosciugando le riserve idriche di intere regioni. Senza contare i diritti umani: sia i minatori di cobalto nel Congo sia i lavoratori delle raffinerie di petrolio condividono un destino di sfruttamento.


Il verdetto finale: chi è il meno peggio?

Se guardiamo solo le emissioni di CO2, l’auto elettrica ha un vantaggio a lungo termine, ma paga un prezzo ambientale e sociale altissimo nella fase di produzione e smaltimento. Il motore termico, invece, è come quel vecchio amico che sai essere inquinante, ma almeno è trasparente nei suoi difetti.

La transizione verso l’elettrico è necessaria, ma non è la soluzione miracolosa che molti vogliono credere. Forse, più che puntare tutto su batterie al litio e auto elettriche, dovremmo guardare a soluzioni complementari: idrogeno, trasporti pubblici, città a misura di bicicletta e, soprattutto, un cambio di mentalità.

In fondo, il modo più ecologico di spostarsi è uno solo: camminare. Ma, si sa, è difficile vendere un paio di scarpe come soluzione tecnologica rivoluzionaria.

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